BISUS: la Memoria e l'ombra del Tempo

mostra personale di Gabriella Locci  dal 18/05/2024 al 03/11/2024

Galleria Comunale d'Arte Giardini Pubblici - largo Giuseppe Dessì Cagliari (CA)


BISUS: la Memoria e l'ombra del Tempo “Bisus: la Memoria e l’ombra del Tempo” mostra personale di Gabriella Locci, a cura di Olga Scotto di Vettimo.
Il percorso espositivo è concepito come un focus sugli ultimi quindici anni di sperimentazione e comprende xilografie, tecniche calcografiche e pitture, all’interno di uno spazio, quello della Sala centrale della Galleria Comunale d’Arte, che ospita ciclicamente diversi artisti.
Nella sala si trovano tre grandi opere che dominano, accolgono e intessono uno stretto dialogo con lo spazio che viene trasformato in una grande installazione. A queste si accompagnano opere piccole che continuano in maniera puntuale tutto il discorso sulla Memoria, sul Tempo e sulla visionarietà (Bisus). La sala espositiva, apparentemente articolata su due spazi, trova la sua unità anche attraverso il pavimento dove un ovale di moquette nera crea la comunicazione.
La mostra è arricchita dalla presenza di un video che racconta la concezione del rapporto tra opera e spazio che è alla base dell’opera “E’ rosso sotto e sopra l’acqua”, realizzato quando l’opera è stata “messa in mare” e ha navigato, aiutata dalla partecipazione delle persone in spiaggia, simulando un viaggio simbolico.
L’artista è fondatrice nel 2012 con Dario Piludu del Festival F.I.G. di Bilbao e di ON PAPER, progetto che intende promuovere la conoscenza della stampa originale e delle opere su carta.
Nel 2024, nell’ambito della 25as Jornadas de Conservación de Arte Contemporáneo al Museo Reina Sofia di Madrid, ha presentato la relazione La Memoria e l’opera del Tempo, manifesto della sua poetica. Per l’artista il Tempo – mentale, di elaborazione e di realizzazione – definisce gli spazi in cui l’opera agisce, ma è anche spazio della Memoria. «L’arte è partecipazione attiva nello scorrere del tempo, accompagnata dal continuo rinnovarsi alla scoperta di nuovi linguaggi», dichiara Gabriella Locci. «Il viaggio dell’opera e della vita è un viaggio interiore e nella memoria; è il racconto delle tracce transitorie o permanenti che definiscono una storia di sogni visionari e accadimenti; è la consapevolezza del passato ovvero di quei luoghi, concreti e mentali, che abbiamo attraversato. È il Tempo che accompagna il mistero della vita. Ma il viaggio non finisce mai perché la sua fine è solo l’inizio di un altro».


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