Tendente infinito

Lucio Saffaro, Orlando Strati, Monica Mazzone  dal 18/11/2023 al 13/01/2024

Studio la Linea Verticale via dell'Oro 4b Bologna (BO)


Tendente infinito Dal 18 novembre al 13 gennaio 2024 Studio la Linea Verticale - Arte Contemporanea, presenta la mostra Tendente Infinito, a cura di Tatiana Basso. In seguito alla grande retrospettiva Viaggio verso l’ignoto, Lucio Saffaro tra arte e scienza, tenutasi tra maggio e settembre a Palazzo Fava di Bologna, la galleria prosegue il discorso, partendo da Saffaro stesso per giungere alla contemporaneità: due generazioni a lui successive, Orlando Strati (1949) e Monica Mazzone (1984), sono poste in dialogo con una delle figure più inconsuete della storia dell’arte italiana. Per l’occasione verrà presentato un ricco catalogo, Edizioni Pendragon, con testi critici di Tatiana Basso, Bruno D’Amore, Carlotta Minarelli e Gisella Vismara, realizzato con il contributo dell’Associazione Controcorrente, della Fondazione Lucio Saffaro e in collaborazione con CSC - Archivio Nazionale Cinema Impresa.

La mostra Tendente Infinito è un’occasione, per la galleria e il suo pubblico, di indagare quegli artisti che lavorano in direzione verticale specificatamente attraverso la geometria e le leggi matematiche e fisiche che regolano il Cosmo. Il lavoro sulla verticale è intrinsecamente teso all’infinito e l’opera d’arte che segue questa direzione dimostra le aspirazioni di eternità. Il “Tendente Infinito” è quindi immaginabile come una Linea Verticale: allineandosi verticalmente rispetto la Terra l’uomo può proiettarsi verso l’infinito dell’Universo e verso l’infinito dell’Essere.

Capostipite e maestro della mostra, in ordine cronologico, è certamente Lucio Saffaro, il quale ha saputo condensare perfettamente scienza e spiritualità, nella modernità erroneamente ritenute separate e appartenenti ad ambiti poco compatibili. Servendosi di linee nere e dritte, fendenti perfetti, che contornano i suoi solidi, non solo dimostrava capacità intellettive e conoscenze matematiche, ma racchiudeva il colore del mare e del cielo, nonché il colore simbolico dello spirituale, un blu saffariano che è sintomo della dimensione elevata della sua ricerca.

Orlando Strati si fa guidare dalle forze gravitazionali e lavora per particelle, separandole e collidendole in un confronto con lo spazio nero dell’Universo simile a quello di un Demiurgo che desidera creare il Big Bang. Partendo dalla polvere universale, tenta tutte le combinazioni possibili per risolvere l’enigma della Creazione e, non a caso, ogni linea ed ogni punto confluiscono naturalmente in visioni geometriche.

Infine Monica Mazzone, con la quale inizia ufficialmente la collaborazione con Studio la Linea Verticale, si allontana dal telescopio, smette di guardare all’esterno per indagare profondamente l’interno dell’Essere. Ogni geometria diventa una endo-metria ed una endoscopia che viene esternata dall’artista attraverso mezzitoni emozionali e proporzioni antropometriche, rivelando l’instabile umanità dentro il solido che prende vita.


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