Inconoscibile

una mostra in due tempi di Yari Miele a cura di Marcello Tedesco  dal 02/02/2023 al 12/02/2023

Museo Spazio Pubblico Via Curiel 13/d Bologna (BO)


Inconoscibile Museo Spazio Pubblico presenta
INCONOSCIBILE
una mostra in due tempi di Yari Miele a cura di Marcello Tedesco
opening primo tempo: 2 febbraio, ore 18
opening secondo tempo: 4 febbraio, ore 18
Via Curiel 13/d, Bologna
www.museospaziopubblico.it
Museo Spazio Pubblico è lieto di annunciare il suo prossimo progetto che aprirà al pubblico con
una doppia inaugurazione dell’artista Yari Miele (Cantù, 1977) il 2 febbraio all’interno
degli spazi del museo con una grande installazione site-specific e il 4 febbraio, in
concomitanza della ART CITY white night, verrà presentata un’opera pubblica temporanea nel
giardino adiacente il museo, che apre il periodo di gestione dell’area a seguito del patto di
collaborazione firmato da City Space Architecture con ilComune di Bologna - Quartiere
Porto-Saragozza, nell’ambito del regolamento per la cura e rigenerazione dei beni
comuni.
L’intervento nel giardino viene sviluppato all’interno del progettoA-Place (www.a-place.eu) cofinanziato dal programma Europa Creativa dell’Unione Europea e realizzato in
collaborazione con la Fondazione Biohabitat, che opereràsull’integrazione dell’infrastruttura
verde in concomitanza con ogni progetto artistico, nell’ambito di Green Code.
La ricerca di Yari Miele, fatta di sottili nessi relazionali tra forze fisiche e mentali, incarna
perfettamente la vocazione di Museo Spazio Pubblico di lavorare sulla creazione di un nuovo
modo di pensare la città e i suoi spazi in un’ottica democratica ed inclusiva,luoghisia fisici
che mentali ideati per la comunità e le sue esigenze. Dove lo scambio relazionale e il dialogo
sono favoriti e incoraggiati da infrastrutture di prossimità progettate da artisti e
professionisti in questo settore. L’arte smette in questo modo di essere un fenomeno di
nicchia per le elites e abbraccia la complessità della vita pubblica e della città, creando un’inedita
osmosi; come già sperimentato durante la pandemia con il parklet realizzato di fronte il Museo
Spazio Pubblico, dove tre posti auto sono stati temporaneamente trasformati in uno spazio
pubblico dedicato all’incontro e alla condivisone, in un momento dove ciò sembrava non essere
più possibile. Come dichiara Luisa Bravo, fondatrice di Museo Spazio Pubblico: “Il senso
profondo di questa operazione e dei progetti da noi promossi sono il superamento e la
trasformazione di ciò che inibisce la vita pubblica”.
Il progetto di mostra che l’artista ha ideato si articola in due interventi distinti: il primo è
un’installazione site-specific all’interno dello spazio del museo, il secondo è una scultura
sospesa a due metri di altezza nel giardino adiacente.
In entrambi i casi la luce è il mezzo e il tema attraverso cui Yari Miele crea una complessa
quanto stupefacente catena di relazioni tra l’opera,l’ambiente e il pubblico al suo interno.
Attraverso tessuti catarifrangenti, fenomeni di fosforescenza e fluorescenza, rende visibile ed
esperibile la bellezza di un mondo all’interno del quale tutte le forze sono in perfetto equilibrio,
in un incessante, armonioso, dinamismo. Il suo lavoro, basandosi sulla comprensione di come
agiscono le forze archetipiche della luce e della tenebra, ha il potere di agire profondamente
sull’immaginario spingendo l’osservatore a dinamizzare i propri processi percettivi, verso
nuovi territori.
La scultura concepita per l’esterno, come opera pubblica temporanea, sintetizza la tendenza
dell’artista di includere l’osservatore nel processo creativo, moltiplicando così in maniera
esponenziale il rapporto tra l’opera e l’ambiente. Sospeso tra due imponenti abeti un volume di
due metri, modellato in alluminio, e rivestito da uno speciale tessuto catarifrangente viene
attivato dal pubblico quando esso lo illumina con la torcia dei propri telefoni.
Dichiara l’artista: “‘La riflessione che si crea tra il proprio corpo,l’opera e l’ambiente
circostante mette in moto complesse relazioni spaziali ed emotive.Il mio intento è quello
di portare l’osservatore a relazionarsi in modo nuovo e inaspettato col proprio mondo
interiore mettendo in moto forze inconoscibili in un processo di trasformazione che parte
dall’individuo e arriva all’intero corpo sociale”.


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