CODEX / SPAZIO TEMPO - Cap.II

MOSTRA D'ARTE CONTEMPORANEA AL MARAG DI AGRIGENTO  dal 22/04/2016 al 14/05/2016

MARAG / MUSEO ARCHEOLOGICO REGIONALE P.GRIFFO / SPAZIO M. LIZZI PIAZZETTA SAN NICOLA AGRIGENTO (AG)


CODEX / SPAZIO TEMPO - Cap.II Questa mostra corrisponde ad una nuova fase di sperimentazione e ricerca dei codici linguistici del contemporaneo attraverso l’analisi di due concetti che determinano e condizionano l’esistenza dell’uomo: lo Spazio e il Tempo. Il tempo ha in sé una sua dimensione storica che genera memoria: “Ciò che siamo oggi lo dobbiamo a ciò che ieri siamo stati”. Il MARAG / MUSEO ARCHEOLOGICO REGIONALE P. GRIFFO di Agrigento, inserito nel circuito della Valle dei Templi, è un ideale ponte di congiunzione fra il passato e la contemporaneità. Per comprendere il presente non bisogna mai omettere il passato, tutto è un eterno ritorno.
La progettazione e l’allestimento dello spazio a cura di Sara Abello si pongono perfettamente in linea con questo obiettivo. Un racconto degli artisti e delle loro opere, nel rispetto e nella valorizzazione di un contenitore tanto celebre come il MARAG. Gli artisti chiamati in causa in questo nuovo percorso affrontano la tematica ponendosi in relazione ai concetti di Codice, inteso come una pluralità di segni che danno origine all’ espressione, Spazio e Tempo come concetti che determinano l’essente.
Questo evento espositivo rientra nell’ ambito del progetto artistico “Codex / Eventi d’Arte e Cultura” che prevede eventi d’arte contemporanea sperimentale in tutta la Sicilia, denominati “capitoli” alla stregua della suddivisione di un libro poiché l’idea che si vuole dare è quella di lettura e ricerca del contemporaneo attraverso l’elaborazione e lo studio che precede la produzione di un’opera. L’apparato didattico della mostra sarà munito di sistema QR Code attraverso cui il visitatore potrà accedere a tutte le info relative alle opere e agli artisti, quest’aspetto è curato da Giovanna Norma Curcurù. La Grafica dell’intero evento è curata da Irene Crupi, la quale si è già occupata del Primo Capitolo di Codex, portando avanti una continuità visiva degli eventi posti in una chiave di lettura sempre nuova.
Il reportage fotografico dell’evento sarà di Elisa Guagenti. Una squadra al completo per questo nuovo capitolo dove la volontà e l’entusiasmo rappresentano il fulcro di questa collaborazione. L’evento è stato stato fortemente voluto e supportato dalla Presidenza Provinciale AICS di Agrigento, rappresentata dal dott. Giuseppe Petix, Presidente Provinciale in carica, sensibile e sostenitore della ricerca artistica e culturale nel territorio agrigentino e non solo. E’ inoltre patrocinato dal MARAG e dalla Regione Siciliana / Assessorato B.B C.C. I.S. / Dipartimento B.B C.C. I.S. Sponsor dell’evento: la Pro Loco di Campofranco (CL) e la Cremeria Parisi di Racalmuto (AG) che offrirà un rinfresco post apertura della mostra. Codex Spazio Tempo sarà visitabile dal 22 Aprile al 14 Maggio 2016.
ARTISTI ED OPERE:
Martina Alfano: Variations / Opposite /
Queste opere rappresentano la costruzione di una realtà che va al di là di ogni singola esistenza, attraverso una poetica di collocazione dello spazio, di sottili trascrizioni dei percorsi della luce; un segno marcato, diretto, inequivocabilmente preciso, che varia dall’ astrazione alla figura, svelando sentimenti ed emozioni celati nella condizione umana.


Emmanuela Di Quarto: Modulo / Foglia / Libertà di Movimento / Visioni dall’ inconscio
In queste xilografie, incisioni e litografie, di piccole dimensioni, l’artista sviluppa un linguaggio che si snoda in uno spazio surreale e si unisce a frammenti del mondo reale. Indaga la natura nella sua semplicità e la figura umana nella sua essenzialità sempre in costante metamorfosi temporale.
Roberta Gennaro / Untitled 3.0 #3
L’opera fa parte di una serie di fotogrammi digitali realizzati tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015. La serie Untitled 3.0 nasce da un ragionamento maturato, a seguito della lettura di un libro di fisica uscito nel 2014, che prende forma attraverso delle sovrapposizioni digitali, in cui delle porzioni di spazio reale si fondono con lo spazio interiore dell’artista, determinato dai diversi modi di percepire il tempo.
Luisa Giannì / The Energy of Life / (l’energia della vita) è un bozzetto per la realizzazione di una scultura ambientale, un site specific pensato per S. Stefano di Camastra (paese della ceramica). Il bozzetto acquista nella sua minuziosità il valore di opera assestante. L’opera è realizzata in terracotta patinata che simula l’effetto ruggine tipico del ferro CORTEN. La creta fa parte integrante della ricerca personale dell’artista e del suo bagaglio espressivo. Il titolo dell’opera affonda le sue radici nella sinergia del materiale con i quattro elementi naturali: la TERRA di cui è composta, l’ACQUA essenziale alla sua plasmabilità, l’ARIA con la quale lentamente essa si asciuga e il FUOCO con il quale essa modifica le sue caratteristiche fisiche in cottura diventando altro, e trasformandosi acquista resistenza. La creta dunque come metafora della vita stessa, dei cambiamenti che avvengono nel corso del tempo, come nel principio fisico della trasformazione: “NULLA SI CREA E NULLA SI DISTRUGGE MA TUTTO SI TRASFORMA”.
Grazia Inserillo / Legame (Covalente) Puro / Endoscopie Urbane: Catania / Insula Fimi
Nella parola “Dimensione” si racchiude il duplice significato della sua ricerca: quello letterale che indica la grandezza di un corpo e quello metaforico che indica un luogo, uno spazio, una dimensione altra quella a cui l’umanità approda continuamente: il Paese dell’Utopia. L’artista, in quanto “Fiber Artist”, avvia una costruzione del suo mondo attraverso il filo che diviene la chiave di volta per la rappresentazione di un’utopia che abbraccia sia una dimensione sociale e individuale: indagando sulle proprie radici e origini, sull’ aspetto antropologico del proprio essere e del proprio abitare.
Alfonso Rizzo / L’Androfobia di Proserpina / Col Tempo / Piano del Pianto
La pittura permette all’ artista di esprimersi e rappresentare al meglio ciò che emerge da un’attenta analisi e osservazione della realtà sociale e interiore dell’uomo. Il mondo rappresentato è una dimensione celata e i soggetti dipinti sono i corpi e i ritratti che divengono la voce dell’inconscio. L’intento è far entrare l’osservatore in una dimensione empatica e sinestetica con quel mondo interiore, spesso non visibile, inibito da una realtà dove le emozioni, i desideri, il disagio e il malessere, si nascondono dietro a finte apparenze, in una sorta di gioco che vede contrapposto il mondo interiore a quello esteriore e viceversa.
Michele Emanuele Sofia / Dissociazione1 / Peppe / Voracità
Con queste opere l’artista racchiude il fulcro della sua ricerca. In particolar modo con questo ciclo dà avvio ad un processo di svelamento, di ricerca, di indagine che porta l’essere umano a porsi delle domande, a riflettere sulla società, a trovare le risposte nello spazio che lo circonda e a trasmettere le sue sensazioni attraverso l’espressività, la mimica, la gestualità e lo sguardo. Ogni opera ha in sé un mondo assopito in un torpore inquietante, dove ogni immagine veicola una sensazione, un modo di essere, un bisogno e una speranza, invitando lo spettatore a guardare meglio dentro di sé, in piena armonia tra corpo e spirito.
Progetto / Mostra ideato e curato da Veronica Di Carlo
Progettazione e allestimento dello spazio / Sara Abello
Reportage Fotografico dell’evento / Elisa Guagenti
Sistema QR Code della didattica / Giovanna Norma Curcurù
Progetto grafico dell’evento / Irene Crupi




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