I resti del mondo - fase III di Sergio Angeli
        mostra - installazione 
        dal 31/10/2025 al 09/11/2025
   
Casa del Municipio Roma IV Ipazia d'Alessandria viale Rousseau 90 roma (RM)
 
      
      
       I resti del mondo
fase III
Mostra – installazione 
di Sergio Angeli
a cura di Monica Pirone e Roberto Cavallini
31 ottobre – 9 novembre 2025
vernissage 31 ottobre ore 18
Casa del Municipio Roma IV
Ipazia di Alessandria
Viale Rousseau 90, Roma
Video artist spotlight di Gattonudo Production
Con il Patrocinio del Municipio Roma IV
Una parte centrale del lavoro di Angeli consiste nel raccogliere oggetti, materiali abbandonati, “resti” del quotidiano (vestiti, plastica, componenti tecnologiche, oggetti di uso comune)  ciò che la società getta via o disprezza.
Con questi materiali l'artista non si limita a ricostruire oggetti: li utilizza come stencil, come tracce, come elementi per costruire ambienti, figure o organismi che sembrano emergere da un futuro distopico o postumano. Mondi incespicanti, creazioni dove residui e rovine diventano materia viva.
Il progetto appare come una meditazione sul declino: una civiltà che si avvia verso il collasso, che produce rifiuti, che consuma il suo stesso futuro, ma nello stesso tempo l’arte si fa gesto di speranza, testimonianza, possibilità di rinascita. Attraverso l'archeologia del presente, Angeli tenta di trovare una via tra ciò che resta e ciò che può essere, tra la fine e un nuovo inizio.
“Lo scarto, nella Weltanschauung di Angeli, è sì un prodotto individuale rifiutato per obsolescenza fisica o ripudiato emotivamente, ma è nella misura in cui la coscienza individuale obnubilata dal meccanismo del consumismo che diventa fenomeno collettivo, sociale, storico, annientatore di cose e relazioni, che si impernia la ricerca artistica del nostro.
I resti del mondo sono ormai ciò che del mondo va rimanendo, ormai ne è soverchiato. Sempre più esiguo è lo spazio per la natura, sempre più i mari subiscono la trasformazione degli agenti inquinanti, sempre più lo scarto si trasforma in resto del mondo.
Questa presa di coscienza, questo dolore di fronte ad un processo distruttivo che appare ineludibile, non solo modifica i connotati di questo pianeta ma anche e non di meno, altera i rapporti umani privandoli degli aspetti di socialità, di collaborazione, di complicità, fratellanza. Tutto ciò ha portato Sergio Angeli al tentativo riuscito di opporsi al meccanismo del rifiuto che crea lo scarto, intervenendo su quest’ultimo regalandogli nuova forma, nuovo colore, di fatto nuova vita, ma non con intenti riparativi quanto visionari, immaginifici”.   
(dal testo critico di Roberto Cavallini)
“La ricerca di una forma archeologica industriale ci accompagna sul baratro in un abisso più profondo, la definizione dell’elemento esterno diviene la zavorra per non perdersi altrove, lontani da tutto, in un mondo isolato fatto di povere cose, scarnificate, depotenziate, scaricate dall’utilizzo e dall’usura del tempo, testimoni di una vita oramai già finita, passata, al di là del tangibile, riconoscibile e questo “estraniamento spaventoso” non trova pace, neppure quando una miriade di colori inonda la superficie. Una ricerca in effetti di ciò che non esiste, una smania di ritrovamenti e reperti che possano riempire proprio quei perimetri che non sono già tra noi da molto tempo, sindoni impresse che testimoniano ciò che eravamo, ciò che abbiamo perduto.Se è vero che la necessità di cercare un senso è insita in ogni artista, in Angeli c’è la volontà di cercare assenze, cose che in fondo sappiamo non essere più qui fra noi dalla notte dei tempi. Ci resta una malinconica presa di coscienza di ciò che è e non sarà mai più”.   (dal testo critico di Monica Pirone)
L'artista lavora là dove la marginalità incontra la memoria: nelle discariche, nei ruderi, nei materiali scartati. È uno spazio  tra vita e morte, uso e abbandono, forma riconoscibile e amorfa.
I resti diventano tracce di un presente che forse non sopravviverà come lo conosciamo  ma che ha già generato una “archeologia del consumo”.
Info: angelintro@gmail.com    
orari mostra dal martedi alla domenica ore 15,30-19.30