Inner Design | Margherita Pedrotta
a cura di Mario Bronzino e Barbara Cammarata
dal 20/06/2025 al 20/07/2025
Isola | Catania Piazza Cardinale Pappalardo, 23 Catania (CT)

Venerdì 20 giugno 2025 alle ore 19:30 sarà inaugurata presso gli spazio di Isola | Catania la mostra INNER DESIGN, personale dell’artista visiva Margherita Pedrotta (Ivrea, 1998), a cura di Mario Bronzino e Barbara Cammarata. L’esposizione è il secondo appuntamento della programmazione biennale di Coalizioni Isola Laboratori di Creatività, Cultura e Arte, un progetto pensato per valorizzare le risorse artistico-culturali locali, costruendo reti tra organizzazioni, enti culturali e comunità, rafforzare l'ecosistema culturale locale, supportare le idee di giovani imprenditori, sostenere la produzione di giovani artisti, promuovere la ricerca sul sistema dell’arte e della cultura.
Coalizioni Isola nasce dalla collaborazione tra partner radicati nel territorio come ABADIR, Associazione Musicale Etnea, Officine Culturali, viaraffineria, Università degli Studi di Catania e con il supporto dell’Assessorato ai Centri Storici del Comune di Ragusa. L’Università di Catania curerà l’intera fase di ricerca e analisi sulle ICC (Industrie Culturali e Creative). La rassegna espositiva, curata da Mario Bronzino e Barbara Cammarata, prevede quattro mostre personali dedicate ad artisti emergenti e una collettiva finale.
«Quante volte abbiamo visto un bambino - spiegano i curatori della mostra, Mario Bronzino e Barbara Cammarata - utilizzare un qualsiasi oggetto in modo differente da ciò che era realmente? L’oggetto è rimasto invariato, ma la trasformazione che ha applicato tramite l’immaginazione ha permesso di reificarlo e inserirlo in altri contesti. Pedrotta fa qualcosa di analogo, non tradisce il fare immaginifico. Ci si potrebbe domandare come fa un lavoro di questo tipo ad arrivare al cuore delle questioni contemporanee, ma la risposta è davvero davanti agli occhi. Pedrotta ha studiato antropologia, il suo stesso lavoro parte dalla raccolta di materiale attraverso relazioni che tesse personalmente, entrando nelle case delle persone ed entrando a contatto con le dinamiche sociali. Quello che è il volto del nostro tempo lo vive da vicino, lo conosce personalmente. Ed è per questo che abbiamo chiamato la mostra “Inner Design”, un termine che nel mondo del design è inesistente, ma che qui richiama la sua attenzione per gli interni, ma specialmente per la possibilità di “arredare” l’interiorità, attraverso queste trasformazioni materiche e quei contatti umani che parlano del nostro tempo. La mostra ha piccoli scorci su interni ormai inesistenti, confezionati, estrapolati da riviste vintage in cui tutto è messo in scena, ma subito contrastate da un’installazione che non può non farsi notare. Una capanna, come tante ne abbiamo fatte e viste da bambini, utilizzando vecchie lenzuola e sedie Ikea, considerate ormai il volto del design contemporaneo all’interno di ogni abitazione. Tutto questo si incontra con gli affreschi del Palazzo Biscari, con i lampadari storici che illuminano questa abitazione-giocattolo, creando un ulteriore cortocircuito nella lettura che Pedrotta fa dei luoghi in cui abitare, evidenziando come nulla accade per caso e come l’artista abbia quella inclinazione al gioco consapevole della trasformazione, qui applicata nei confronti di un luogo denso di storia, pronto ad essere riletto sotto il filtro del gioco e dei linguaggi contemporanei.»
Margherita Pedrotta, artista attiva a Palermo, porta avanti una pratica che unisce installazione, videoarte e sound design, con una forte attenzione al materiale industriale e all’esplorazione dello spazio domestico come ambiente emotivo e culturale. La campagna industriale piemontese dov’è cresciuta e la sua formazione in studi antropologici ritornano nella ricerca della Pedrotta i cui lavori riflettono sui legami tra affettività, corpo, linguaggio e lavoro, muovendosi alle soglie del performativo. Attualmente collabora con NP-ArtLab di Milano.
La mostra INNER DESIGN prende spunto da vecchie riviste di arredamento, in cui piccole vedute stampate di interni domestici hanno stimolato nell’artista un senso nostalgico e un desiderio di trasformazione poetica. Queste immagini di case legate a un tempo passato diventano pretesto per attivare uno sguardo introspettivo, simile al gesto di “sbirciare dalle finestre”, che attraversa tutta la mostra. Le installazioni composte da materiali grezzi e industriali costruiscono ambienti immaginari in cui la casa, come l’interiorità, diventa un luogo da ripensare, da arredare e da abitare in senso simbolico. Il titolo stesso, Inner Design, è un neologismo che rilegge l’idea di interior design come spazio mentale e poetico, in cui «il gioco è quella pratica in grado di trasformare la materia e produrre nuove dimensioni immaginative», come afferma l’artista.