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Non è semplice parlare delle opere di Guadagnini, non è semplice parlarne in termini di sintesi...
Appare piuttosto un progressivo lavoro di decoticazione, smantellamento:
Volti e corpi, denudati, sezionati. Interrogati ed usati come vestiti. Indossati da un unico attore...
Oscillazione ineluttabile fra sopraffazioni interiori e loro elaborazione, all'orizzonte un salvifico equilibrio fra le macerie di una battaglia silenziosa come sfondo.

Soffocato e pudico il tema dell'assenza...
Interruzione nella proiezione dell'immagine. Interruzione della luce che mai abbraccia l'intero scenario. La solitudine (che si interpone) come matrice fra le singole esistenze. All'essere umano solo i vaghi frammenti di una coscienza primigenia. Un anelito delicato, ma inevitabile. Urgenza che si stacca dal flusso più profondo:
Solitudine cosmogonica, nostalgico stupore e fluire del tempo affiorano fra sovrapposizioni e deliberato occultamento di piani sensoriali..

L'anima (dell'artista) penetra quelle stesse membra e di esse si veste. (Trafitte), "Inchiodate", appese, ad una realtà effimera. Ma attraverso esse, la ricerca di un contatto. Nelle ombre, così nelle cesure, quell'anima affiora, emerge quasi con sorpresa. Senza alcuna volontà di perdono, silenziosamente palpita con l'empatia di chi stia percorrendo una ferita.
Un urlo delicato.
Ma un urlo.


Dan Wielick - Milano 11.02.2014

Inaugurazione 28 febbraio 2014 ore 18.00
Orari galleria 10.00-14.30 16.30-20.00
Galleria Chiostro Via Po 45, Torino
28/02/2014 - 06/03/2014

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