ART G.A.P. Gallery, Modern & Contemporary Art Via di San Francesco a Ripa 105/a Roma (RM)
SIDE, il titolo della mostra, è l’acronimo di “Social Identity model of Deindividuation Effects”: un modello sviluppato nell'ambito della teoria dell'identità sociale (Russell Spears e Martin Lea, 1995) nel quale si sostiene che la deindividualizzazione trae origine da processi di rinsaldamento dell’identità sociale, in cui il soggetto rafforza la percezione di sé come elemento integrante del gruppo e non come individuo, unico e irripetibile. Anonimato, transazione dal sé personale a quello sociale, ridotta identificabilità con la totale perdita di consapevolezza della propria identità e omologazione di massa. Tematiche affrontate da Alessandro Monticelli & Claudio Pagone nelle raffinate e sofisticate opere esposte nella galleria Art GAP. Alienazione delle menti e volti distrutti a cui si contrappone l’esaltazione del corpo, abbellito e impreziosito, per il bisogno di conformarsi alla società dell’immagine e dei consumi. Individui in equilibrio instabile in una dimensione priva di senso umano, deindividualizzato dove tutto è soggiogato da copioni stereotipati. Un non – luogo, definito da ampie pennellate corpose dal duo artistico sulmonese, in cui la persona perde la sua collocazione nel mondo in cui domina la dispersione del sé, l’ignoranza, l’omologazione, la manipolazione e il controllo sociale. La società di massa fa precipitare l’individuo in crisi anche mediante l’utilizzo persuasivo dei mezzi di comunicazione, come quelli usati dal regime nazista e fascista, primo fra tutti la pubblicità: carismatica e fatale, con cui Monticelli & Pagone instaurano un rapporto intenso e attento nelle opere esposte. Tutti uguali come delle controfigure, delle copie degli altri che per sentirsi à la page accettano i modelli comportamentali e gli stili di vita dettati dalla moda e dalla pubblicità per sentirsi parte di un “tutto”. Quel “tutto” che fagocita l’unicità. Quel “tutto” che controlla e sorveglia mediante le strategie panoptiche del consumo gli individui, lasciandoli vivere nell’illusione di essere liberi ma in realtà sono fruitori passivi plasmati dai clichè della società. Quella società che sfrutta i media come mezzi per veicolare i propri valori, disvalori per Adorno: moda, consumismo, conformismo, stampa, radio, pubblicità… come strumenti di manipolazione delle coscienze e strumenti di potere che trasformano l’uomo contemporaneo da unicum a essere generico. Con questa mostra gli artisti vogliono gridare a gran voce che l’Arte, non quella ridotta a merce o oggetto, è il rimedio contro questo mondo omologato. L’arte è conoscenza libera e disinteressata che si rivolge alle idee e sottrae l’individuo dalla catena di bisogni e desideri quotidiani (Schopenhauer).Per ricevere aggiornamenti e news su corsi, mostre, eventi e workshop relativi a ArteRaku.it iscriviti alla mailing list