La meravigliosa complicazione
        Mostra personale di Egidio Cuniberti 
        dal 28/09/2012 al 14/10/2012
   
  Bra (CN)
 
      
      
       "LA MERAVIGLIOSA COMPLICAZIONE."
"PERSONALE DI EGIDIO CUNIBERTI PRESSO GALLERIA SAN GIOVANNI, BRA (CN)."
"Quando Egidio Cuniberti incominciò la sua impresa titanica era un uomo solo."
"Aveva quaratatre anni e aveva passato la metà della sua vita con i genitori gravemente malati; lui stesso era malato, di quelle malattie che il linguaggio di paese stenta a de>inire,  si sa solo che riguardano la “testa” e che procurano una sofferenza così intensa e misteriosa che i più non sanno comprendere. "
"Dai primi anni Settanta il suo mondo viene sottoposto ad una rigida scrematura per far posto a  quella  pulsione  che lo  conduce  a     scomporre e  a ricomporre continuamente  la  realtà, secondo   l’originalità   della  sua   visione:  in  fondo   anche  i   “ritrovamenti”  di   quelli  che diventeranno i suoi materiali di elezione, i bastoncini di gelato, i cucchiaini di plastica e le assicelle delle cassette di frutta, appartengono alla fase scompositiva, di scollegamento delle strutture e  delle  categorie  codi>icate; alla  fase  successiva apparentemente contraria appartiene invece la composizione eccessiva, che si fa prendere dal proprio gioco,    che si abbandona al piacere della distorsione: non il semplice, ma il complicato, l’inutilmente, assurdamente, meravigliosamente complicato."
"La vitalità seduttiva di questo materiale povero è ancora così forte da essere assunta a tema di lavoro da parte di artisti contemporanei come il giapponese Tadashi Kawamata. Questi mobili-‐ palazzo,  totalmente  rivestiti  di  tessere lignee,  secondo  l’antica  tecnica  della  marquetterie, erano  impalcati  con pezzi  di  masonite e  compensato,  derivati  appunto  dalle  cassette per frutta: spesso all’interno è ancora leggibile il marchio Peras argentinas che indica una fonte di approvvigionamento particolarmente ricca, forse il cortile di un grossista importatore. Ma i mobili    più mirabolanti    di Cuniberti sono quelli che ibridano immagini sedimentate nella memoria e nel sogno e condensano il mondo in ambiente da abitare, come succede al ritorno da un viaggio dove l’intimità si illumina di altrove: a volte si tratta di corsi di trafori gotici come nelle case antiche della Piazza di Mondovì a volte di torri cuspidate come campanili, a volte invece sono spazi che girano come in certi “palazzi celesti” dal sapore orientale."
"Mondovì gli fornisce le immagini del suo paese ideale; le arcate del ponte della ferrovia, la funicolare, il campanile che domina la cittadina, le case e i palazzi storici sulla piazza ricorrono in impaginazioni sempre diverse che passano da un registro più schiettamente >igurativo  ad uno quasi completamente astratto. "
"La piccola casa di Egidio Cuniberti era così stipata di opere, materiali recuperati nelle sue scorribande notturne, abbozzi di lavori in cerca della loro forma destinale che, come afferma la sorella in un’intervista, per muoversi “c’era il sentiero”, questo a testimonianza di quei pochissimi a cui fu permesso di entrarvi."
"Nel 2010 tre suoi lavori sono stati esposti a INSITA, la manifestazione di Bratislava che  dagli anni Sessanta seleziona gli artisti più interessanti del panorama internazionale: la giuria del concorso, composta dal Gotha degli Storici dell’Outsider Art, non ha potuto premiare il lavoro di Cuniberti perché l’autore non era più vivente, come richiede il regolamento, ma ha espresso la sua entusiastica ammirazione in una menzione d’onore. Nel marzo 2012 presso Spazio Sant’Alessandro a Milano è stata presentata la monogra>ia di Cuniberti insieme ad una suggestiva selezione di alcune opere dell’artista."
Mostra a cura di Riccardo Moroni,con la consulenza di Bianca Tosatti.