Metamorphosis

I linguaggi dell'incisione e l'opera su carta  dal 03/01/2022 al 31/03/2022

museo civico MACC via Savoia Calasetta (CA)


Metamorphosis Progetto di ricerca a lungo termine che pone l’accento sulla capacità di rinnovamento e di condivisione dell’arte dentro situazioni istituzionali che, per scelta ormai consolidata, si aprono a tali pratiche; Metamorphosis come metA ambita, ma anche AMOR e PH (grado di acidità), osis ovvero condizione.
Linguaggi che si dispiegano nello spazio, che intessono rapporti ambigui o in mutazione continua tra loro, o altri che raccontano lo stretto rapporto tra natura e tecnologia oppure i diversi tipi di violenza causati dal tentativo di usurpazione del territorio.
Metamorphosis come concetto importante della creatività che esplora il cambiamento e la continua trasformazione e innovazione.
L’arte, per quanto misteriosa nella sua genesi, è una presenza costante nella storia dell’uomo. La sua forza è tale che, al di là dell’attraversamento di tempi oscuri e avversità, rinasce sempre vitale, modificandosi e ricostituendosi, da quelle che sembravano essere le sue ceneri.
Tutte le opere, anche quelle del passato più lontano, restano nella memoria e nell’inconscio, sedimentano e formano una storia che ricompare a tratti nei percorsi dell’arte; sono il patrimonio infinito degli artisti che le utilizzano dialetticamente col presente.
In ON PAPER VIII il concetto di metamorfosi è nel nucleo primigenio di ogni opera, così come l’idea di cambiamento, ma sempre in una continua variazione interna che va poi a creare un dialogo trasversale e metamorfico tra le opere dei diversi artisti.
Il legame tra le opere presenti può essere tanto sottile da non dichiararsi apertamente, ma tanto profondo nel suo contenuto da creare un’aura magica dove i collegamenti si sviluppano comunque significativamente.
Con il progetto internazionale ON PAPER, che giunge alla VIII edizione, Casa Falconieri, valorizza la conoscenza e la diffusione della stampa originale d'arte oggi e dell’opera d’arte su carta nella pratica estetica contemporanea, e compie un’indagine sui territori del segno, riconoscendo alla carta la capacità di diventare catalizzatore del discorso artistico e proporsi quale materiale di riflessione.
Il progetto, ON PAPER puntualizza un momento internazionale di ricerca e di sperimentazione, ponendosi come punto di incontro tra pensiero artistico, tecnologie e nuovi sistemi nella ricerca, e confermando la nostra Isola quale Luogo di confluenza di istanze artistiche innovatrici.
ON PAPER VIII - METAMORPHOSIS è un viaggio alla ricerca dell’immaginario mentale, quasi un fiume che scorre nella mente dell’artista, un sogno che precede la realtà e che si manifesta attraverso l’opera d’arte, simbolo dell’immaginario. Un percorso che nasce e si struttura in Sardegna, terra apparentemente senza ricordi e quasi un non luogo, ma che è comunque uno spazio libero, che attrae come una calamita e coniuga il fare con il sogno, poi crea e modifica, ma difficilmente stabilizza; tentiamo continuamente, come centro di ricerca, di creare i presupposti affinché le nuove generazioni abbiano consapevolezza delle proprie forze e cultura pratica.
Consapevolezza che affronta il tema della Memoria, che necessariamente deve conoscere la storia, analizzarla, strutturarla e su questa costruire il percorso artistico e culturale. Se interpretiamo la nostra insularità alla luce di una reale consapevolezza, possiamo constatare la presenza di una serie di positive peculiarità che ampliano concettualmente il nostro territorio e che, del limite creato dal mare, fanno un abbraccio protettivo ma anche un osservatorio privilegiato aperto sul mondo circostante.
Quindi il mare come limite continuamente superato, elaborato e spostato, sfumato e impercettibile, segnale in continuo mutamento, o metamorphosis.
Le opere complesse animate da dialoghi sotterranei, coniugano spazio e luminosità del MACC, suggeriscono possibili tracce di significati…
Le opere di Gianna Scoino sono rappresentative di una metamorfosi in compimento, frutto di una analisi continua del mondo femminile, e di un impegno incessante che rende la sua arte messaggio sensibile e determinato, testimone di un’identità indagata nel profondo della sua intimità. Nel suo lavoro la ricerca di textures particolari, ottenute tramite materiali quali tessuto e carta, si coniuga con fili e cuciture che diventano segno e scrittura.
Metamorfiche le figurazioni, quali ambigue e affascinanti fiabe sembrano suggerite dalle opere di Francesca Martinelli, dove il mistero si mescola alla poesia e al racconto.
Gabriella Locci è presente con un cammino complesso e con l’opera recentissima Tracce di fuoco (i libri bruciati) che denuncia il rapporto prevaricante che l’uomo ha con la natura. Il 24 luglio 2021, il Montiferru arde ininterrottamente: l’incendio cancella la memoria dei luoghi, del paesaggio e delle creature che lo abitano, noi tutti bruciamo… Trovati carbonizzati nel rogo i tre libri, avvolti in garze, contenuti nei segni delle opere incise, diventano arte ma anche testimoni del disastro.
Leggerezza, grazia e ironia sono i tratti caratterizzanti l’installazione di Giovanna Secchi che modifica e interpreta lo spazio museale come possibilità di una continua evoluzione.
Ritroviamo il tema urgente della necessità di riconfigurare il rapporto tra uomo e natura, nell’intervento di Carlo Salvatore III Laconi che esplora i rapporti etici/estetici legati alla percezione del paesaggio dove la contemplazione della natura è movente ispiratore dell’Arte.
Il mistero che pervade l’organizzazione della forma e la capacità di indagare tra la Memoria, la Storia e il Mito sono gli argomenti dell’opera di Mimmo Paladino; la Memoria ha un ruolo fondamentale come luogo di un passato percorribile e immaginario, evocativo di segni e archetipi misteriosi, generatore di Miti.
Uno spazio intimo e raccolto ricorda e rende omaggio ad Achille Pace, con una serie di incisioni rappresentative della sua “poetica del filo” dove il filo rappresenta la sintesi tra gesto, materia e colore.
La presenza degli artisti spagnoli segna il rapporto dialettico che l’Isola ha avuto e che mantiene tutt’oggi; nelle opere di Eduardo Arroyo, la ricerca di un nuovo linguaggio figurativo rifiuta le forme contemporanee della pittura astratta e affida alle immagini, provenienti da un immaginario personalissimo, un messaggio di demistificazione culturale e di denuncia politica e sociale; Salvador Dalì nelle incisioni ripercorre metamorfosi e ambiguità, generando immagini perturbanti; Pedro Castrortega è presente con opere di grande formato che sommano all’impianto astratto una serie suggestiva di segni e simboli come pesci, ellissi, linee e aree di colore in continuo mutamento.
L’acquaforte di Jaume Plensa, sempre attento al rapporto che si crea tra incisione e supporto cartaceo, riflette il concetto dell’artista per cui il corpo è la casa dello spirito, il luogo in cui vivono le idee ma è anche il luogo di incontro in cui le nostre diverse esperienze convergendo si mescolano e crescono.
Il linguaggio della fotografia è presente nei grandi ritratti di Marco Ceraglia, modificati dall’intervento di Gabriella Locci che, sovrapponendosi, crea una mutazione e quindi una metamorfosi.

Casa Falconieri



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