OSSERVATORIO#1 [VOL.3] - JUAN CARLOS CECI

a cura di Alberto Zanchetta  dal 15/10/2009 al 22/11/2009

  Vicenza (VI)


OSSERVATORIO#1 [VOL.3] - JUAN CARLOS CECI SISTEMI DI CONTEMPORANEO è un progetto culturale dedicato all’arte contemporanea promosso e organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Vicenza che intende coinvolgere i parchi, le piazze, le vie e gli edifici della città.

Nell’ambito dei SISTEMI DI CONTEMPORANEO si inserisce la programmazione di EPIDE®MIE, rassegna curata da Alberto Zanchetta che presenta il progetto OSSERVATORIO.
In attesa della riapertura della Basilica e del Salone Grande, un segnale “di lavori in corsi” arriva dall’interno dello stesso edificio. Nel loggiato saranno infatti allestite otto vetrine, come fossero le bacheche di un piccolo museo sotto vetro. Si tratta di una sorta di esposizione en petit che sarà propedeutica ai futuri eventi e alle grandi rassegne che si realizzeranno nella Basilica. La rassegna prevede due location: la prima, OSSERVATORIO#1, è dedicata ad una ricognizione sulla pittura e sul disegno; la seconda, OSSERVATORIO#2, è dedicata alla scultura e all’installazione. La programmazione dei due spazi si svolgerà in parallelo e ospiterà durante tutto l’arco dell’anno otto mini-personali, ognuna delle quali è legata al tema dell’ibridazione..




JUAN CARLOS CECI
15 ottobre – 22 novembre 2009

La rassegna prosegue con un ciclo di opere di Juan Carlos Ceci. Per l’occasione l’artista presenta alcuni dipinti su tela e inediti lavori su carta che, ispirandosi alla conformazione del Loggiato della Basilica, tracciano le planimetrie di grotte immaginarie.
La pittura organolettica di Juan Carlos Ceci si serve della tela come di un impluvio; in essa si raccoglie un cromatismo lacustre che fa da sfondo a cascami fisici, escoriazioni cutanee e anfrattuosità sessuali. Il paesaggio – né vegetale né minerale bensì carnale – è infestato da ciottoli e da frutti che sembrano delle pustole-cisti. Prevale in questi quadri un rosso denso, venoso, che arde come una febbre, e un verde acidulo, di muffe o acute eccitazioni vegetali, che diventa (presagio di) pervertimento: quello di una natura masticata, digerita e poi espulsa.
Nell’impossibilità di afferrare l’essenza dell’ambiente prima ancora che la sua totalità, ogni panorama sembra sfumare su se stesso, come pure sfuggire allo sguardo dello spettatore. L’artista non costruisce un paesaggio, lo decompone, lo lascia fluire, con tutti i suoi spurghi, i suoi umori, senza mai cercare di fissarlo in una forma assoluta, ma lasciandolo in preda a fremiti interiori. Quello di Ceci è un vedutismo più marcescente che decadente, rigurgito di un “romanticismo estremo” in continuo tumulto esistenziale.



Juan Carlos Ceci è nato a Saragozza (Spagna) nel 1967, vive e lavora nella Repubblica di San Marino.

Principali esposizioni personali: 2009 – Lost Way, Galleria Arte Boccanera di Trento; 2007 – Animale Domestico, Arco dell’Amoroso di Ancona.
Principali esposizioni collettive: 2009 – Degli uomini selvaggi e d’altre forasticherie, Lab 610 XL di Sovramonte; CArNEAde, Galleria Bianconi di Milano; 2008 – Per vasi comunicanti, Torretta Malatestiana di Verucchio; 2006 – Mind Games, Galleria Marconi di Cupramarittima; 2005 – Alchimie Saline, Palazzo Mediceo di San Leo.

Loggiato della Basilica Palladiana
Piazza dei Signori (VI)
orario continuato
info Assessorato alla Cultura
tel. 0444 222122 - 222114
uffmostre@comune.vicenza.it



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