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Giuliano Ravazzini

Le semine avanzano a sud.

Ancora una semina, un’altra della lunga serie, entra a Bari dalla porta principale, anzi è dal mare che l’artista Giuliano Ravazzini giunge con il suo carico di semi.
La città dispone di giardini che accoglieranno la performance e Piazza Garibaldi ne sarà l’epicentro.
Per capire il significato di questa semina bisogna conoscere il progetto Migrazioni di Microazioni,
si tratta di una serie di action condotte personalmente dall’artista o dai suoi collaboratori che dal 2006 instancabilmente realizzano in Europa.
La superficie della terra, accoglie le semine di Ravazzini che, nei luoghi scelti, deposita le Seed Bomb, (climaticamente autonome) in qualsiasi momento dell’anno possono germogliare e modificare lo spazio circostante, e produrre un raccolto organico anche commestibile. Non vi è nulla di organizzato e nessuna forma estetica da raggiungere, l’azione è una presa di coscienza dell’uomo, e del suo rapporto con la natura, su spazi e territori che da tale intervento saranno modificati.
Il desiderio, da parte dell’artista, non è suggestionare lo spettatore evocando miti archeologici o spettacolari monumenti, ma piuttosto è urgente il desiderio di andare all’aperto e recuperare la dimensione rituale e preistorica, l’estetica e la poetica sono il gesto, che trasporta la dimensione mentale umana nel divenire antropico della natura così come stare nel paesaggio e riflettere sull’uomo il tempo e la natura.
Francesca Montali
francescamontali@liberonews.it

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